Immaginate un paradiso che ospita solo donne. Donne il cui destino è stato segnato dalla necessità di resistere ad una logica che ne sacrifica le esistenze in nome dell’ignoranza, dell’egoismo, dell’opportunismo.
Immaginate 4 donne diverse, che da questo paradiso raccontano 4 storie totalmente diverse ma legate tra loro dal filo sottile di una società in cui si spostano paletti in nome di quell’ignoranza, quell’egoismo, quell’opportunismo che dimenticano l’umanità.
Griselle, interprete di “Destinatario sconosciuto”, liberamente ispirato al romanzo epistolare di K.T. Kressmann, non muore di “olocausto”: i nazisti sono solo il braccio armato, ma il suo vero carnefice è un uomo che ha messo da parte anche i suoi sentimenti per non perdere il suo status.
“La zia di Saadia” non muore lapidata per adulterio, ma fucilata per avere aiutato nel settembre del 2013 la 22enne nipote Saadia a sfuggire a quello stesso destino che è stato il suo, privo di amore e di gioia, prigioniera di un matrimonio con qualcuno cui era destinata senza possibilità di scegliere. Sacrificata dalla sua stessa famiglia in nome dell’onore.
Oppure sacrificata all’egoismo di un amore malato, che non sa lasciare andare chi chiede solo di essere libera di scegliere per la sua vita, come la giovane ragazza napoletana di “Edicola”, liberamente ispirato all’ominimo racconto di “Ferite a morte” di Serena Dandini.
Sacrificata alla “famiglia” da Carlo Cosco, marito di Lea Garofalo, per “La Scelta” coraggiosa di salvare la figlia da un destino di mafia.
4 storie, 4 vittime, 4 donne che hanno sacrificato le proprie “esistenze” per “resistere” a questa logica priva di umanità.